giovedì 17 gennaio 2008

Jim Corcoran

Jim Corcoran è un cantautore canadese che pur essendo anglofono ha scelto con nostro grande piacere di cantare in francese. Il suo ultimo album è una perla di poesia e di buona musica e noi per questo lo ringraziamo. Prima di parlarne però ecco a voi due notizie su Jim.

"Si può descrivere il gentleman-cantante come un acrobata del verbo, giocoliere della rima e amante di una seconda lingua diventata prima; interprete sensibile, chitarrista autodidatta, musicista periferico e melomane maniaco; impedisce di pensare in modo conformistico, è un distinto erudito, animatore impegnato, umorista patentato, filosofo modesto; piccolo biondo dalla fronte lunare, con gli occhialini rotondi e il portamento stoico...!
Eric Moreault, Le Soleil, 2000.

James Corcoran nasce nel 1949. Dopo aver terminato i suoi studi secondari e un bacalaureato a Boston, alla fine degli anni sessanta l'ex seminarista torna nel suo Québec natale nel 1970 con l'idea di proseguire gli studi all'Università Bishop di Lennoxville, prima di diventare professore di latino. Avendo sviluppato un forte interesse per la musica, si esercita con la chitarra nelle ore libere. Nel 1972 forma un duo con il cantautore
Bertrand Gosselin e comincia a esibirsi in pubblico. I due compari diventano così le figure di prua della nuova canzone folk quebecchese degli anni '70.
Nel Febbraio 2005 esce questo disco meraviglioso che si intitola "Pages blanches" (Pagine Bianche).
Una delicatezza sorprendente, un amore della lingua raro e raffinato, una musica che trasporta lontano.

Chi volesse provare una piccola degustazione di questa meraviglia può andare in questo sito candese dove si possono ascoltare le sue canzoni e leggere i testi nell'originale francese.
Dopo questa brevissima presentazione vi lascio con la traduzione di una delle più belle canzoni dell'album, quella che gli da il titolo: Elogio della pagina bianca.

Quella pqgina era bella bianca
Lei era bianca
la sapeva lunga
prima che io la toccassi.

Il bianco di quella pagina
non aveva nulla di losco
non era muta prima di me.

E come le notti
che meritano il nostro silenzio
quella pagina avrebbe dovuto
restare bianca.

Lei era bella
era Lei
Lei era bianca.

Esercizio di penna
sulla schiena del bello
Il bianco è dirottato
dalla bic bavosa
Il vuoto attira
una piuma affrettata
Quella pagina era piena... bianca
Trad. di Raffaele Severi

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una di quelle cose che quando le leggi...sono così grandi che sei sicuro a prescindere di non averla capita.

E' bellissima.

Davvero bello anche il video di Eloge du Doute.

Figo,
Grazie davvero