martedì 15 gennaio 2008

Albert Robida 2


Albert scrive libri e li illustra fantasiosamente. Albert ci vede malissimo e dopo aver lavorato qualche anno presso un notaio annoiandosi a morte decide di dare sfogo alla propria creatività. Pubblica un libretto: "Il manuale del perfetto notaio" dove prende in giro il mestiere notarile e si fa licenziare su due piedi. Poco dopo inizia la sua carriera di illustratore presso alcune riviste, fonda anche una sua rivista e si mette a scrivere una quantità incredibile di libri, tutte storie semplici, storie d'amore, storie di uomini e donne che superano difficoltà prevedibili per poter passare la vita insieme. Le trame non sono straordinarie e certamente non scrive come Balzac, ma i suoi libri scorrono bene, le idee sono sempre fresche e originali, e nei suoi romanzi di anticipazione la sua lungimiranza nell'analizzare ciò che sarebbe successo molti anni dopo, oggi cioè, lascia ancora senza fiato il lettore contemporaneo.
Fra i tantissimi libri che Albert ha scritto voglio presentarvene solo alcuni, quelli più particolari e affascinanti.
Oggi parliamo del "Ventesimo secolo, La vita Elettrica". Questo è uno dei tre romanzi che compongono la sua trilogia di anticipazione: Le Vingtième Siècle (1883), La guerre au vingtième Siècle (1887) et La Vie électrique (1892).

In questo fantasmagorico romanzo si vedono sfilare cose straordinarie.
Bus e macchine volanti solcano i cieli di una Parigi ingigantita che possiede ben 51 arrondissements (quartieri). Tutto vola, ci sono perfino chalet aerei che salgono e ridiscendono a seconda delle ore del giorno per permettere ai clienti di godere di un panorama migliore.
Le persone comunicano fra loro con i telefonoscopi (detti anche Tele), enormi schermi piatti a muro dove si vede l'immagine in movimento dell'interlocutore e col quale si possono fare vere e proprie videochiamate e teleconferenze, seguire spettacoli trasmessi dai grandi teatri del globo e seguire perfino corsi universitari a distanza.
Le donne di questa società sono avvocate, dottoresse, ingegnere (sic); portano i pantaloni e fumano per la strada. Sono a capo di partiti politici, scienziate di fama internazionale... elettrici ed eleggibili. Tenete presente che quando il libro fu scritto le donne non avevano diritto di voto e non potevano studiare all'università. La strada per l'emancipazione era ancora lontana.
La guerra ha un'importanza notevole in questa società. Esistono cacciatorpedinieri volanti e alcuni scienziati sviluppano gas tossici da usare contro i nemici, arrivano perfino a creare una vera e propria arma batteriologica, con tanto di antidoto da distribuire ai propri soldati.
La società descritta è una società futura, molto molto vicina alla nostra.
Non manca in questa panoramica che così generosamente Albert ci offre, una critica feroce alla vita dei protagonisti che, secondo l'autore, dovrebbe svolgersi intorno agli anni '50 del 1900.
La rincorsa ai diplomi, la frenesia della vita elettrica che rende gli uomini simili alle bestie, lo snervamento dovuto al contatto con le macchine (congegni d'ogni sorta), il peso del denaro nelle decisioni di ordine pubblico. Insomma un quadro perfetto di quello che noi viviamo oggi.

Qui di seguito riporto la traduzione di un breve brano proprio su queste problematiche.

"L'altro compagno di viaggio, M. Adrien La Héronnière, non è fatto sul modello di Sulfatin, povero cristo! Guardate quest'uomo, gracile e magro, lungo piuttosto che alto, dagli occhi cavi protetti sotto l'occhialetto, dalle guance scavate sotto una fronte immensa, dal cranio rotondo e liscio simile a un uovo di struzzo posto in una specie di cotone rado e filaccioso, tutto ciò che resta della capigliatura, collegato da qualche ciuffo a una barba rada e bianca. Questa testa strana trema e oscilla costantemente nel colletto che sorregge il mento, si collega a un corpo lamentevole e macabro che ha l'apparenza d'uno scheletro vestito del quale ci si stupisce di non sentire sbattere e tintinnare le ossa al minimo soffio. Povero rottame umano, ah!, triste invalido civile, carcassa grinzosa, frantumata, triturata, macinata e scorticata per così dire, da tutti i feroci ingranaggi, le corregge infernali, i meccanismi dall'andatura frenetica di questa terribile macchineria della vita moderna. Per educazione, dareste a questo povero signore un po' meno di settant'anni, pensando di ringiovanirlo, ma, in verità, questo venerabile nonno ne ha solo quarantacinque! Si, Adrien La Héronnière è l'immagine perfetta, cioè spinta fino a un'esagerazione ideale, dell'uomo della nostra epoca anemizzata, snervata; è l'uomo del presente, è il triste e fragile animale umano che l'oltranza veramente elettrica della nostra esistenza trafelata e febbricitante consuma così velocemente, quando egli non ha la possibilità o la volontà di concedere, di tanto in tanto, un riposo al suo spirito stravolto da una tensione eccessiva e continua, e di andare a ritemprare il suo corpo e la sua anima, ogni anno, in un bagno di natura riparatore, nel riposo completo, lontano da Parigi, questo impietoso seviziatore di cervella, lontano dai centri d'affari, lontano dalle sue fabbriche, dai suoi uffici, dai suoi negozi, lontano dalla politica e soprattutto lontano da quei tirannici agenti sociali che ci rendono la vita così snervante e così dura, da tutti i Tele, da tutti i fono, da tutti quei dispositivi senza pietà, pistoni e motori della totalizzante vita elettrica in mezzo alla quale viviamo, corriamo, vogliamo e sospiriamo, trascinati in un formidabile e folgorante turbine! La profonda e lamentevole decadenza fisica delle razze troppo perfezionate appare nettamente presso questo sfortunato bipede che non ha quasi più sembianze umane. Esemplari simili del Re della creazione si incontrano oggi a migliaia nelle nostre grandi città, nei centri d'affari dove la vita moderna, con le sue terribili esigenze, devasta gli organismi snervati fin dalla nascita e poi sovraeccitati intellettualmente dalla cultura a oltranza del cervello, dalla serie ininterrotta di esami torturanti che si insegue, dall'inizio alla fine, dall'entrata all'uscita, in quasi tutte le carriere, per ottenere gli innumerevoli brevetti e diplomi indispensabili."
La vita elettrica (1892)

La traduzione è di Raffaele Severi.

Se volete leggere l'integralità di questo testo (disponibile solo in francese purtroppo, per il momento) potete recarvi sul sito della BNF (Bibliothèque Nationale de France), più esattamente su Gallica, dove il lettore francofono avrà il piacere di trovare alcuni dei libri del nostro Albert.
Ah, dimenticavo, inutile cercare i libri di Albert, non esistono, non sono più pubblicati da oltre ottanta anni, nemmeno in Francia. Dovrete accontentarvi delle poche versioni digitali gentilmente concesse dalla Biblioteca di Francia.
P.S. Una curiosità: il libro è dedicato a Angelo Mariani, amico di Robida. Chi di voi sa di chi si tratta? Forse in uno dei prossimi post parleremo anche di questo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao raf...il tuo blog è una figata...mi manki un k8!!!
cmq, sono felice k finalmente posso conoscere l' origine delle parole...che bello!!
ci sentiamo prestissimissimo...
Nikol
P.S.tvttttttttttttttb4e