Sapere e sapore hanno un'origine comune. Una volta erano cugini, poi con il passare del tempo si sono persi e oggi sembra quasi che non si conoscano più.
Entrambi vengono dal latino classico SAPERE che significa prima di tutto aver sapore.
Il sapere oltre ad essere fonte di saggezza è in primo luogo fonte di piacere. Il gusto che c'è nell'assaporare un frutto maturo preso da un albero in piena estate o quello che si prova mentre si sugge una piccola prugna selvatica asprigna è lo stesso di quando si degustano le pagine di un libro o di un saggio. È lo stesso di quando ci si accinge a qualsiasi realtà che ci circonda con cuore curioso e mente attiva.
Naturalmente è necessario educarsi a sentire il sapore dei cibi e delle bevande. Dopo una sigaretta molti sapori si perdono. Il vino si assaggia in modo ben definito per poterne discernere tutti gli odori. A volte abbiamo bisogno di tempo per poter apprezzare il sapore di una nuova spezia che non appartiene alla nostra tradizione culinaria...
Lo stesso vale per la cultura e per ogni forma del sapere. Abbiamo bisogno delle situazioni giuste e di un'educazione all'ascolto di questi nuovi e meravigliosi sapori che costituiscono il sapere e che sempre più sembrano allontanarsi dalla nostra tradizione cultu-culinaria.
Che si possa riacquistare il gusto di as-saporare le cose!
Entrambi vengono dal latino classico SAPERE che significa prima di tutto aver sapore.
Il sapere oltre ad essere fonte di saggezza è in primo luogo fonte di piacere. Il gusto che c'è nell'assaporare un frutto maturo preso da un albero in piena estate o quello che si prova mentre si sugge una piccola prugna selvatica asprigna è lo stesso di quando si degustano le pagine di un libro o di un saggio. È lo stesso di quando ci si accinge a qualsiasi realtà che ci circonda con cuore curioso e mente attiva.
Naturalmente è necessario educarsi a sentire il sapore dei cibi e delle bevande. Dopo una sigaretta molti sapori si perdono. Il vino si assaggia in modo ben definito per poterne discernere tutti gli odori. A volte abbiamo bisogno di tempo per poter apprezzare il sapore di una nuova spezia che non appartiene alla nostra tradizione culinaria...
Lo stesso vale per la cultura e per ogni forma del sapere. Abbiamo bisogno delle situazioni giuste e di un'educazione all'ascolto di questi nuovi e meravigliosi sapori che costituiscono il sapere e che sempre più sembrano allontanarsi dalla nostra tradizione cultu-culinaria.
Che si possa riacquistare il gusto di as-saporare le cose!
3 commenti:
Tà la pù mèt com ut per, ma la pida se parsot la pis un po' mà tot.... il tofu à ne sò meiga !!!
ciao carissimo e scusami per la tipica dabbenaggine romagnola :)
Ste
La più bella di tutte le etimologie!forse perché si tratta di una scienza senza tempo come l'animo umano! ciao bello
Da stampare ed appendere, e rileggere molto spesso.
Stavo cercando di centrare il mio problema con la cùltùra: l'hai fatto tu.
Ottimo...Ottimo.
Grazie mille. :)
Un abbraccio,
Giacomo
P.s: metaforicamente sono stracontento, ho scoperto libri che non sanno di broccoli!!!!
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